Mentre prosegue l’iter della delibera popolare per l’acqua pubblica...parte un nuovo attacco ai servizi pubblici locali (Confindustria chiama, il Governo risponde) Stampa

 

Il Governo ha appena emanato un decreto legge che riesce a peggiorare volantino acqua pubblical’Art. 23 bis della Legge Finanziaria, già contrario all’Europa e alla Costituzione, il quale impone ai Comuni di privatizzare tutti i Servizi Pubblici Locali gestiti con Società di diritto privato (SpA, Srl ecc.).

Nel colpevole silenzio dei media, viene imposta una normativa che nei fatti indebolisce le autonomie locali - in barba al tanto sbandierato federalismo - e i diritti dei cittadini. Questo mentre a Parigi si procede a ripubblicizzare l’acqua per rimediare ai disastri della gestione privata.

Quali interessi asseconda questo articolo che spiana la corsa di banche e multinazionali verso l’oro blu? Non certo quelli dei cittadini, che infatti ovunque si mobilitano per difendere l’acqua ed impedire che divenga preda del mercato. Ringrazia invece Confindustria che da tempo chiedeva la definitiva privatizzazione dei servizi pubblici locali, per garantire ai suoi associati facili guadagni in un settore poco esposto alla concorrenza.

A Torino, contro questi interessi, si sono pronunciati 12.085 cittadini, firmando la delibera di iniziativa popolare per inserire nello Statuto della nostra città il principio che l’acqua è un bene comune e non una merce, e che pertanto:

- il servizio idrico integrato non ha scopo di lucro;

- la proprietà della rete di acquedotto e distribuzione è pubblica e inalienabile;

- la gestione è attuata esclusivamente mediante enti o aziende interamente pubbliche;

- ad ogni abitante è garantito gratuitamente un quantitativo minimo vitale d’acqua al giorno.

E la volontà popolare continua a manifestarsi nella raccolta firme in corso per analoga delibera che modifichi lo Statuto anche della Provincia di Torino.

Crediamo che non esista un precedente di così vasto coinvolgimento popolare alla politica istituzionale nella nostra città. Aver raccolto più del doppio delle 5.000 firme richieste dal regolamento comunale è segno di alta sensibilità civica verso un bene comune come l’acqua, e di volontà che la sua proprietà e gestione siano pubbliche, garantendo, anche per il futuro, che la nostra azienda idrica non venga ceduta né in tutto né in parte ai privati.

Il Comune di Torino può e deve sottrarsi all’obbligo di privatizzare la SMAT seguendo la strada indicata dalla nostra proposta di delibera: l’obbligo di legge si applica infatti solo alle aziende di diritto privato (com’è attualmente la SMAT), ma non alle Aziende di diritto pubblico (Azienda Speciale o Consorzio) come propone la nostra delibera.

Un’operazione che non costerà nulla, per affermare concretamente che l’acqua è di tutti e quindi non deve essere oggetto di profitto né di speculazione per nessuno!

Tocca quindi al Consiglio Comunale e ai Consigli di Circoscrizione prendere atto della volontà popolare e approvare la deliberazione nel testo proposto.

Con questo Foglio informativo manteniamo l’impegno preso al momento della consegna delle firme: seguire passo passo l’iter della delibera e tenere al corrente i cittadini cercando così di supplire ai grandi organi d’informazione scritta e parlata, che

su questa iniziativa hanno mantenuto un silenzio sepolcrale.

Inizia ora la fase 2

La delibera di iniziativa popolare per l’acqua pubblica sarà presentata agli organi di informazione con il “Diritto di Tribuna”, previsto dal Regolamento comunale, a cura della Presidenza del Consiglio comunale.

Verrà poi mandata alle 10 Circoscrizioni cittadine, che avranno 30 giorni di tempo per esprimere il loro parere. Saremo presenti a tutte le sedute delle Commissioni competenti per spiegare le ragioni che supportano un auspicato parere favorevole.

C’è bisogno dell’aiuto di tutti per ottenere un risultato positivo: per non abbassare la testa di fronte a questa ennesima razzia!


Invitiamo la cittadinanza a partecipare alle riunioni nelle Circoscrizioni e a quelle in Consiglio comunale, nei giorni e ore di cui verrà data tempestiva comunicazione anche sul sito www.acquapubblicatorino.org e a ribadire la propria volontà di mantenere pubblica la gestione del servizio idrico firmando la proposta di modifica dello statuto della Provincia di Torino!


Comitato Acqua Pubblica Torino

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tel 347/9443758