Obiettivo: tutto pubblico! Stampa

Dalla Puglia di Nichi Vendola una proposta al Governo
per garantire il diritto alla fruizione dei beni comuni.

 

Riccardo Petrella è ormai un nome di primissimo piano in campo scientificoambientalista, e lo sta diventando – giustamente – sul piano politico. Fondatore del Comitato internazionale per il Contratto mondiale sull’acqua e dell’Università del bene comune, è stato chiamato dal presidente della Regione Puglia Nichi Vendola alla guida dell’Ente acquedotto pugliese.

In agosto e settembre con una serie di articoli sul Manifesto e su Carta e con gli incontri di Bari e Roma ha lanciato una campagna per la gestione pubblica dei beni comuni: aria, acqua, territorio, foreste, energia. Ha proposto l’istituzione presso la  presidenza del consiglio, entro aprile, di un Segretariato di coordinamento nazionale per i beni comuni, che dovrebbe avere tra i primi compiti l’iniziativa “Abc-tutti a scuola” per l’, e una “legge-quadro” da realizzare in due anni attraverso una serie di Conferenze programmatiche regionali. Qui vorrei limitarmi a due osservazioni. La prima riguarda l’idea stessa di “res pubblica”, cioè il dovere della collettività nazionale di garantire ai cittadini il diritto alla fruizione dei beni comuni. Come dire che non è in questione soltanto la loro proprietà o appartenenza ma anche la necessità di assicurare – laddove essi rispondono a bisogni collettivi essenziali – la loro gestione diretta da parte dello Stato e degli Enti locali. Senza affidamenti a privati a scopo di lucro.

La seconda è in risposta a chi obbietta che il vero problema non è la proprietà, ma l’uso più parsimonioso delle risorse terrestri – pubbliche o private – così che ce ne siano per tutti: problema che non si risolve certo creando un nuovo segretariato. Sarà anche così. Fatto sta tuttavia che finché di queste cose seguiteremo soltanto a parlare, non avanzeremo di un passo. Mentre quel che Petrella propone – senza indulgere a perfezionismi teorici – è il passaggio dalle chiacchiere ai fatti.

Francamente, a me sembra che abbia ragione. Che sia giusto schierarci al suo fianco in questa battaglia. Hai visto mai che stavolta ce la facessimo davvero a innescare un processo virtuoso che veda prevalere alla fine le tesi che noi ambientalisti-sognatori andiamo sostenendo da sempre?