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Bullismo: il 41% delle vittime alle elementari, il 22% alle medie PDF Stampa E-mail

 'Bullismo e dintorni', ovvero il bullismo nelle scuole, pubbliche e private cattoliche, elementari e medie. Per scoprire che alla domanda 'cosa ti piace meno della scuola?', quasi la metà dei ragazzi, il 42,3%, risponde: il comportamento di alcuni compagni. Nel dettaglio, si dicono vittime di episodi di bullismo oltre 4 bambini su 10 alle elementari e il 22,4% alle medie, percentuali che salgono nel caso di studenti stranieri.

Si è tenuto oggi a Roma un convegno organizzato dall'Istituto di Psicologia della Pontificia universita' salesiana, cui hanno partecipato esperti nazionali del settore. Fra tutti: Anna Oliverio Ferraris (psicoterapeuta e docente di Psicologia dello sviluppo presso la facolta' di Psicologia della Universita' Sapienza di Roma), Marco Maggi (consulente educativo e formatore, responsabile del progetto nazionale "Smonta il Bullo"), Luca Pisano (psicologo, psicoterapeuta e ricercatore), Daniele Fedeli (docente di psicopatologia clinica presso l'Universita' di Udine), Zbigniew Formella (organizzatore del convegno, direttore dell'Istituto di Psicologia della Università pontificia salesiana di Roma ed autore di testi universitari sul bullismo e il disagio giovanile). Ricci, psicoterapeuta e ricercatore dell'universita' Salesiana, ha condotto una indagine campionaria ascoltando 1.661 studenti di diverse scuole per una ricerca sulle manifestazioni aggressive dichiarabili come atti di bullismo.

Dei 1.661 intervistati, 844 maschi e 806 femmine; 717 gli intervistati iscritti ad un istituto pubblico, 944 ad uno privato. Le fasce di età prese in considerazione sono 8-10 anni per le scuole medie, 11-14 per le scuole superiori. Solo 110 studenti, dei 1.661 intervistati, dichiarano di essere stranieri e rappresentano il 7,1% degli alunni di scuola elementare e il 6,2% di quelli iscritti alla scuola media. Gli intervistati sono stati 424 alunni di sesso maschile e 407 di sesso femminile, iscritti alle scuole elementari statali e private cattoliche. Cinquantanove sono stranieri di cui quarantotto iscritti alla scuola statale e 11 ad una scuola privata cattolica.

Dallo studio emerge che il 45,9% dei bambini va a scuola abbastanza volentieri, soprattutto i maschi. Solo l'11% risponde poco volentieri. Andare a scuola e' stimolante soprattutto perche' e' bello stare con gli amici per il 36% degli intervistati, mentre il 22,9% risponde "perche' si ha l'occasione di imparare tante cose". Ma alla domanda 'cosa ti piace meno della scuola', quasi la meta' degli intervistati, il 42,3%, risponde: il 'comportamento di alcuni compagni'. Scindendo il dato nelle differenze di genere, scopriamo che il 52% che ha offerto questa risposta è di sesso femminile, mentre il 33,3% di sesso maschile. Approfondendo la questione, si scopre che al 22,6% dei bambini non piace i pettegolezzi (il 23,3% femmine e il 22,9% maschi), mentre il 20,5% non sopporta alcune manifestazioni violente come gli spintoni (22,4% femmine e il 18,9% maschi). Una media del 15,6% fra maschi e femmine viene infastidita dal turpiloquio. A fare le spese di un certo accanimento comportamentale sono i bambini stranieri: quasi il 52,5% degli intervistati denuncia dei comportamenti molesti dei propri compagni.

Passando a scandagliare la natura delle prepotenze si riscontra come l'83,2% (equamente distribuito fra maschi e femmine) e' stato testimone o e' venuto a conoscenza di atti di violenza verbale, il 74,7% di esclusione (il 71,2% dei maschi e il 78,1% delle femmine), il 67,2% di violenza fisica (il 69,6% dei maschi e, sorprendentemente, il 64,9% delle femmine intervistate), e il 60% di danni o furti. Tutto questo testimonia una forte percezione fra i piu' piccoli del fenomeno bullismo.

Analizzando nello specifico i dati relativi alla domanda sulle percezioni delle prepotenze di tipo verbale, risulta che le forme piu' ricorrenti sono le prese in giro (45,4% degli intervistati ), il turpiloquio (25,7%), gli insulti (20,1%). Il 40,8% degli intervistati afferma di aver visto alcuni compagni prendere a calci altri bambini, mentre il 35,8% ha visto volare schiaffi nei confronti di bambini piu' indifesi. Nel 39,5% dei casi di violenza fisica e' un maestro che interviene. Solo il 19,9% degli intervistati ha visto un compagno intervenire per difendere la vittima. Questi dati sono sostanzialmente sovrapponibili fra le realta' scolastiche statali e quelle cattoliche.

Alla domanda 'sei stato vittima di bullismo', il 41,6% dei bambini ha risposto 'spesso', Solo il 9,9% degli intervistati dichiara di essere stato 'spesso' attore di atti di bullismo, a fronte di un 50,9% che ha riferito di aver compiuto atti di bullismo raramente. Scindendo il dato per genere, si rileva che il 67,5% sono i bulli maschi e il 32,5% le bulle femmine. Fra i maschi vige in bullismo piu' diretto, come ad esempio il fare male (20,8% maschi; 14,6% femmine). Viceversa fra le femmine il bullismo si esprime in forme indirette, come ad esempio l'esclusione (22,5% maschi; 31,6% femmine) e le prese in giro (28,9% maschi; 35,5% femmine). Il 49,2% dei bambini stranieri, ovvero 29 su 59, e' stato vittima di bullismo, mentre solo 8 su 59, ovvero il 13,6%, si sono definiti bulli. Nel loro caso osserviamo come le prepotenze subite siano maggiormente gli insulti (35,6% dei casi), l'esclusione (il 25% dei casi) e le prese in giro (il 23,8% dei casi). Le differenze culturali implicano che il 42,4% dei bambini stranieri sia stato oggetto piu' o meno frequente di dispetti, rispetto ai 27,2 punti percentuali riscontrati negli intervistati italiani. Non e' eccessiva la differenza di vittime del bullismo fra le scuole elementari statali e quelle private cattoliche: su 397 bambini iscritti in istituti statali, 186 hanno dichiarato di essere stati "spesso" vittime di bullismo (il 46,9% dei casi). Mentre su 438 iscritti in scuole private cattoliche, 161 hanno dichiarato di aver subito con frequenza atti di bullismo (il 36,8% dei casi). Mentre ci sono più bulli nelle scuole statali (50 su 397, ovvero il 12,6% dei casi), rispetto alle scuole private cattoliche (33 su 438, ovvero il 7,5% dei casi).

Su tale questione, il 41,8% degli intervistati dice di aver subito insulti, il 39,7% afferma di aver subito menzogne sul proprio conto, ed il 32,3% lamenta prese in giro. Le prepotenze vengono perpetrate da una persona sola nel 39,5% dei casi, da un piccolo gruppo (2/3 persone) nel 31,4% dei casi. Gli atti di bullismo avvengono, in genere, nei luoghi non sorvegliati dagli adulti. La "ricreazione" e' nel 64,4% dei casi il contesto spazio/temporale in cui le giovani vittime subiscono prepotenze. Nel 22,8% il luogo e' la palestra, o nel 21,9% dei casi, il cosi' detto "cambio ora", ovvero lo spazio di tempo che intercorre dall'uscita di un maestro dalla classe all'arrivo del docente dell'ora successiva. Un dato rassicurante e' che il 52,5% degli intervistati, nega di aver visto complicita' fra i compagni e i "carnefici". Piuttosto il 51,5% dei bambini non rimane indifferente agli atti di violenza.

Degli 826 ragazzi intervistati, 420 sono maschi e 399 femmine (7 ragazzi non hanno indicato questo dato). Sono iscritti ad un istituto privato cattolico in 506, mentre 320 in uno statale. 17 sono gli alunni stranieri presenti nelle scuole cattoliche, 34 i ragazzi stranieri presenti in scuole cattoliche private. Un dato giudicato interessante e' che il 56,3% dei ragazzi intervistati e' abbastanza soddisfatto del proprio fisico (83,8% maschi e 75,2% le femmine), ed una percentuale di 85,8 punti ingloba i ragazzi che si descrivono come "gradevoli". Altro dato da far emergere e' che il 60,3% dei preadolescenti che hanno risposto al questionario, si definisce "uguale agli altri", come a dimostrare una sostanziale positivita' nel sentirsi omologati al gruppo. Il 23% vorrebbe essere piu' magro (13,8% maschi e 32,6% femmine) a fronte di un 16,9% che preferirebbe essere piu' alto (16,2% maschi e 17,5% femmine). "Aperto" e "testardo", rispettivamente con una frequenza del 41,9% il primo (40,2% maschi e 40,2% femmine) e 33.9% il secondo (34,5% maschi e 33,8% le femmine), sono gli aggettivi che meglio descrivono i ragazzi intervistati. Il 29,4% si definisce "timido" (24,5% i maschi e 34,6% le femmine).

Il 38,1% dei ragazzi che frequentano le scuole medie si trovano abbastanza bene con i compagni di classe, mentre il 63% dichiara un sostanziale benessere nella convivenza con gli altri colleghi della scuola. Sono "amici con cui divertirsi" quelli incontrati a scuola per il 70,9% dei ragazzi maschi intervistati e il 42% delle femmine. Nonostante vi siano dati piuttosto confortanti sul fronte dell'autostima e percezione di se', riscontriamo dall'analisi dei dati che in questa fascia di eta' (11-14 anni) il 22,4% degli intervistati afferma di aver subito violenze con molta frequenza.

Il 50% dichiara di essere venuto a contatto con fenomeni di prevaricazione non spesso. Mentre l'8,2% degli intervistati dichiara di essere bullo assiduo. Il 61% lo e' raramente. Le prese in giro (39% dei casi), gli insulti (36,4% dei casi) e le menzogne (34% dei casi), sono le prepotenze piu' frequenti fra i giovanissimi. Il piccolo gruppo (2/3 persone nel 35% dei casi) imperversa fra le vittime. Solo il 26,5% dichiara di subire violenze da singole persone. Anche fra gli studenti delle scuole medie, la ricreazione si conferma come il momento preferito dai bulli per dare sfogo alle loro prevaricazioni (54,1% dei casi), cosi' come il "cambio ora" rappresenta la seconda situazione propizia per i bulli (45,9% dei casi). Il 42% degli intervistati dichiara che solo "qualche volta" i compagni intervengono a protezione delle vittime.

Altro dato rilevante è che il 18,9% dichiara che "quasi sempre" chi assiste ad atti di bullismo ride e si diverte, "facendo il tifo" per il bullo. Analizzando la presenza di vittime di bullismo per genere nella fascia di eta' 11-14 anni, possiamo affermare che il 52,4% sono maschi mentre il 47% sono femmine. I bulli di sesso maschile sono 72,1% mentre il 27,9% sono bulle femmine. L'insulto (43,3% fra i maschi e 29,9% fra le femmine) e la menzongna (35,0% fra i maschi e 33,3% fra le femmine) restano le prepotenze perpetrate maggiormente. Le femmine sono vittime di bullismo durante le ore di lezione (37,9% dei casi) e durante il tragitto casa-scuola (11,5% dei casi). Per i maschi le azioni dei bulli si manifestano molto spesso nei bagni (16,5% dei casi) e in palestra (17,5% dei casi). Un dato interessante e' la sostanziale analogia di presenza di vittime del bullismo tanto nella scuola statale (23,1% dei casi) quanto in quelle private cattoliche (21,9% dei casi). Allo stesso modo la presenza di individui bulli si attesta attorno all'8% in entrambe le realta' scolastiche.

fonte: agenzia DIRE
19/03/2010