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Ambiente
Una storia disonesta PDF Stampa E-mail

Ma qual è il livello di criminosità oltre il quale un reato (contro l’incolumità pubblica, contro la salute e la vita di migliaia di persone, per esser più precisi) smette di esser tale per diventare una questione “di interesse strategico nazionale”?
Da quale momento un soggetto che commette uno, dieci, cento delitti (contro la pubblica amministrazione, contro l’amministrazione della giustizia, contro la fede pubblica, contro la personalità dei minori… sempre reati seria, roba di classe, non bagattelle da venditore di cd tarocchi) cessa, nella indefettibile vulgata (ha la stessa radice di “volgare”) nazionale, di esser un imputato pluricondannato in sede di merito (fino in appello) per diventare “il Presidente” (di cosa?), “il leader di uno delle principali forze politiche del paese”, “il titolare della golden share del governo”….?

 
Fughe tossiche a Rosignano : una consuetudine PDF Stampa E-mail

rosignano

La fuga di cloro dallo stabilimento Solvay di martedi 11 agosto è solo l’ultimo gentile omaggio della multinazionale belga alla popolazione e al turismo. Centinaia di bagnanti hanno dovuto fuggire dalle spiagge in un ampio tratto tra Lillatro e Caletta, in preda a bruciore agli occhi e senso di soffocamento.

Più che di “fuga” si dovrebbe parlare di “scarico intenzionale”. Ormai è una consuetudine: nel periodo feriale vengono attuate manovre “di fermata” o di riduzione della produzione di vari impianti, manovre che si risolvono nell’emissione in aria o in acqua (Fosso bianco e quindi in mare) di sostanze tossiche in aggiunta a quelle costantemente scaricate.

 
Ecco come i “fannulloni” della Provincia lavorano per la salute dei cittadini PDF Stampa E-mail

La Provincia di Torino ha lavorato per il controllo integrato dell'inquinamento. Una modalità di approccio per la riduzione degli impatti ambientali dalle attività di seconda fusione dei metalli senza trascurare le condizioni di salubrità degli ambienti di lavoro.

 

fonderia

Chissà a quanti tornano alla mente le ciminiere in mattoni e i densi pennacchi di fumo nero che da lì si innalzavano in cielo, quasi a ricordare anche ai più lontani che in quel luogo una fabbrica stava lavorando?

Fabbriche come centri focali per lo sviluppo urbanistico di Torino: interi quartieri come Borgo San Paolo, San Donato, Mirafiori e Lingotto cresciuti attorno ai capannoni produttivi da cui uscivano, oltre ai densi fumi, anche le prime utilitarie che hanno messo in moto l'Italia del Dopoguerra.

 
La realtà ci chiede di fare ambiente e salute senza provincialismi PDF Stampa E-mail

Finalmente il fattore ambiente ha assunto nelle politiche comunitarie il ruolo di importante criterio di selezione delle tecnologie di processo e dei prodotti nei cicli produttivi.

 
Ambiente: carbone o nucleare, cosa ci farà più male? PDF Stampa E-mail
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La storia recente ci ricorda come l’atteggiamento del nostro Legislatore sia quello di non occuparsi in modo preventivo dei rischi connessi al rapporto uomo-ambiente (e non solo) prima che degli eventi dannosi non si siano già verificati. Pensiamo ad esempio all’istituzione del nostro primo Ministero dell’Ambiente (con portafoglio) avvenuta in seguito al disastroso evento di Chernobyl o al primo Testo Unico della sicurezza sul lavoro approvato dopo il rogo della Thyssenkrupp.


 
C’è la giornata mondiale contro l'amianto, ma….. PDF Stampa E-mail

Nella giornata delle vittime dell'asbesto, la prima questione da affrontare è quella di estendere il divieto d'uso di questo killer in tutto il pianeta. Obbiettivo ancora lontano ed estraneo all'agenda politica istituzionale.

 
Agende 21 PDF Stampa E-mail

Commentiamo volentieri un convegno nazionale organizzato da ARPAToscana il 6 marzo perchè ha affrontato il “che fare” degli Enti pubblici deputati alla salvaguardia dell’ambiente, e quindi della nostra salute. Uno dei temi sempre all’ordine del giorno dell’agenda istituzionale ma spesso, anche di fronte alle sofferenze materiali della popolazione e alle sollecitazioni dei comitati ambientalisti, il tutto si riduce a produzione infinita di materiale cartaceo e di megaconvegni o patinati workshop di sterili dati e passarella per gli organizzatori.

In questo caso però un convegno è andato al sodo. Le problematiche esperienze delle Agende 21 (pianificazione ed edilizia sostenibile, contabilità ambientale e acquisiti verdi, attenta gestione dei rifiuti, informazione ed educazione ambientale a nuovi stili di vita) hanno comunque dimostrato che potrebbero essere strumenti per contrastare i maggiori imputati. Ad inizare dai processi produttivi e dai trasporti), dalla minore risorsa idrica disponibile (piove sempre meno ed aumentano anche in Europa le zone desertiche). Aumentano i problemi per l’agricoltura, perdita della biodiversità e cosneguenti maggiori malattie e decessi legati al mutamento climatico.

L’Unione Europea nel dicembre 2008 ha approvato il “pacchetto clima” (+20%, +20%,-20%) che contiene obiettivi ambiziosi, da raggiungere necessariamente,

si è rivolta direttamente agli enti locali, bypassando - per la prima volta - i governi nazionali, consapevole del forte rapporto esistente tra locale e globale. Contrastare il cambiamento climatico comporta anche rivedere il nostro approccio ai consumi con l’acquisto beni e servizi, ma comporta anche da parte delle Istituzioni mantenere nelle proprie mani programmazione, gestione e controllo dei beni comuni.

Senza una volontà politica di difesa dei servizi pubblici determinanti per la salute e la vita stessa delle popolazioni - mediante una loro attiva partecipazione alle decisioni - lodevoli e lungimiranti progetti come Agenda 21 divengono carta straccia e “falsi in atto pubblico” se utilizzati dagli enti solo come fiori all’occhiello durante le campagne elettorali.

Serve una severa politica di ripubblicizzazione.

Per chi vuole approfondire www.arpat.toscana.it

 
Lettera aperta del prof. Angelo Tartaglia PDF Stampa E-mail

 

TAV, opera inutile e dannosa con costi, a carico dei cittadini, fino al 2060. Perchè le Istituzioni locali insistono con piglio religioso?

Il tema dell'alta velocità ferroviaria torna periodicamente all'attenzione del grande pubblico e in particolare ritorna quello del collegamento Torino-Lione, di cui invariabilmente si dichiara che si deve fare e si farà.

La vicenda, come si sa, è molto lunga e ad un certo punto ha portato alla formazione di un "tavolo", come usa dire, in cui, pur nella divaricazione delle opinioni, si entrasse nel merito: mi riferisco all'osservatorio tecnico, di cui faccio parte in rappresentanza della Comunità Montana della Bassa Valle di Susa.

 
Piemonte, successo della Petizione contro il nucleare. Consegnate 8520 firme PDF Stampa E-mail