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La manifestazione per l'acqua pubblica di sabato 23 gennaio a Torino PDF Stampa E-mail

il popolo dell'acqua chiama il Consiglio comunale a non tradire la volontà dei cittadini

Nel giorno della grande manifestazione che in Valsusa confermava la volontà popolare di opposizione al progetto dell'alta velocità “Torino-Lione”, nell'antica Piazza delle Erbe di Torino di fronte al municipio si è svolto anche un importante presidio-manifestazione in difesa dell'acqua pubblica, dove alcune centinaia di persone sfidavano il freddo polare dei giorni della “Merla” per dar vita a un allegro, rumoroso e creativo sit-in che gridasse a una sola voce al Consiglio comunale: approvate la delibera popolare per l'acqua pubblica nello Statuto della Città di Torino!

 

 

Una proposta di delibera, ricordiamo, frutto di una grande spinta ideale coniugata a un attento esame della normativa esistente, che il Comitato Acqua Pubblica di Torino – realtà fatta di cittadini e associazioni costituita nel 2007 – ha elaborato col supporto di un paziente lavoro collettivo e con l'assistenza di importanti giuristi (non tutti, infatti, si sono convertiti all'ineluttabilità del mercato e del neoliberismo). Una proposta che nel corso di quattro mesi ha raccolto ben 12.000 firme di cittadini torinesi convinti della necessità di proporre un discorso politico che sottragga l'acqua alla logica per essa prevista dal pensiero dominante: quella della sua riduzione a merce.

 

 

E' stata una bella giornata di partecipazione di popolo.

Grazie all'attività organizzativa dell'agguerrito Comitato e all'allestimento tecnico supportato egregiamente dall'Arci, la manifestazione si è aperta alle 15 ed è proseguita fino alle 18: le esibizioni degli “Artisti per l'Acqua” si sono avvicendate agli interventi dei rappresentanti del Comitato e delle associazioni promotrici della campagna, in un clima di festa che tutti ci auguriamo si possa confermare dopo il voto del Consiglio comunale sulla delibera, che inizia la discussione in Aula il prossimo 1 Febbraio.

Grazie ai produttori locali e biologici del mercatino “Oltremercato” dell'associazione ASCI, con i quali abbiamo condiviso la piazza, i partecipanti hanno potuto riscaldarsi con tisane alle erbe e con un buon bicchiere di vino rosso di produttori delle valli, serviti in bicchieri di poli amido biodegradabile. La piacevole coincidenza della presenza del mercato ha dato lo spunto per evidenziare come non manchino punti di contatto tra gli obiettivi dell'acqua pubblica e di qualità – contro l'insensato abuso delle minerali foriere d'inquinamento coi loro trasporti a lungo raggio -  e quelli dell'associazione contadina volti a valorizzare la filiera corta dei prodotti agricoli e la produzione biologica che non inquina le falde acquifere con pesticidi e fertilizzanti.

 

Il banchetto nel quale si raccoglievano le firme per  la seconda campagna del Comitato, quella che vuole presentare analoga proposta di delibera anche alla Provincia di Torino (che ricordiamo, presiede l'ATO3 – Autorità d'Ambito sul ciclo idrico – del quale detiene il 30% del peso decisionale) è stato letteralmente preso d'assalto costringendo a un sudato, ma gradito, superlavoro  le attiviste, gli attivisti e gli autenticatori impegnati a trascrivere i dati.

Francesco, Emanuela, Elena e Stefano, per il Comitato, si sono avvicendati al microfono per illustrare i diversi aspetti della campagna in corso: i punti cardine della proposta, l'iter della delibera che ha ricevuto dieci pareri favorevoli dalle dieci circoscrizioni cittadine, i danni delle privatizzazioni idriche in altre parti del nostro Paese, i milioni di euro di tasse insensatamente pagate dalle aziende comunali a causa della loro trasformazione in SpA. E' stata letta, con la stentorea voce di Max degli Interezza, l'accorata lettera di Padre Zanotelli che maledice coloro che hanno votato per la mercificazione dell'acqua e sollecita le comunità a mobilitarsi in difesa di questo bene comune.

 

Tutti bravissimi gli artisti per l'acqua: Daniele Contardo con la sua vis comica accompagnata dall'organetto, prima ci ha deliziato da solista per poi unirsi al gruppo di fiati della Bandakadabra.  Al termine, i musicisti folk de La Lionetta e di ArtEmotiva hanno consentito ai molti ballerini presenti di divertirsi in un susseguirsi di gigo, courento, valzer e chapelloise, per concludere le danze con un bel circolo circassiano, simbolico concentratore dell'energia popolare sull'obiettivo “acqua bene comune non privatizzabile”.

In mezzo, il teatro musicato dei bravissimi attori de “L'interezza non è il mio forte”, gruppo molto apprezzato da queste parti. Non è mancato, durante la loro esibizione, un gesto simbolico di ispirazione situazionista: un valoroso buontempone ha issato sul pennone del municipio la bandiera del comitato Acqua pubblica, a sventolare accanto ai più seriosi e istituzionali vessilli della nazione, dell'Europa e della Città. Gesto che è stato acclamato dall'ovazione dei presenti, atto simbolico che ha il valore di indicare la strada, chiara e limpida come l'acqua, che il Consiglio comunale deve percorrere, senza indulgere a tentazioni di stravolgere con inopportuni emendamenti il testo firmato e presentato dai cittadini.

Gesto non gradito a qualche zelante vigile comunale, che dopo mezz'ora ha provveduto a rimuovere la bandiera tra i fischi dei presenti: d'altra parte, non si può pretendere che tutti sappiano stare agli scherzi... Neanche la Questura, che aveva mandato tre blindati pieni di poliziotti a occupare un quarto della piazza, con i motori accesi per fare star caldi gli agenti all'interno (un'azione ambientalmente dannosa vietata al comune cittadino), mostrava di avere chiaro quanto fosse ridicolo impiegare così le forze dell'ordine per incombere su un presidio non violento e pacifico, fatto di musica e lotta popolare.

 

Certo, capiamo che possa essere scomodo per il nostro Sindaco ricevere nello stesso giorno due chiari segnali popolari in direzione contraria alla sua linea di sostenitore del Tav – del quale preferisce parlare nel chiuso delle comode stanze del Lingotto, protetto dalle contestazioni e dal freddo del gennaio torinese – e a quella della privatizzazione strenua di tutte le aziende comunali, contro le mozioni a più riprese approvate dal Consiglio comunale e in favore di una fantomatica multiutility dedita a far valore in borsa per gli azionisti privati più che a svolgere bene il servizio pubblico per i cittadini-utenti, che si vorrebbe trasformare solo in clienti.

 

Ma forse, anche lui si convincerà che non vale la pena sacrificare sull'altare delle richieste fatte dai poteri forti anche l'ultimo bene comune: l'acqua non è una merce! Questo stava scritto nello striscione esposto in piazza dal Comitato (ringraziamo gli amici de “La Credenza”), questo i cittadini chiedono sia sancito nello Statuto comunale.

 

Per questo seguiremo attentamente i lavori del Consiglio, cui spetta il voto sulla delibera popolare, a partire dalla seduta di lunedì 1 febbraio, per la quale prevediamo un presidio pomeridiano, sempre in piazza Palazzo di Città, nel quale informare in diretta i cittadini su quanto sta accadendo nell'aula di Palazzo Civico.

 

Per fortuna, il TG3 regionale e La Stampa, organi d'informazione notoriamente vicini al potere locale, non hanno ritenuto di poter ignorare del tutto questa manifestazione: così La Stampa ha citato l'evento in un riquadretto di una pagina spesa a giustificare gli aumenti sulla bolletta decisi da Smat: servono risorse, molte delle quali da versare al fisco, che non sarebbero necessarie con una piena ripubblicizzazione dell'azienda.

 

Un ringraziamento da parte del Comitato Acqua Pubblica organizzatore, per la riuscita di questa manifestazione, va all'Arci per il supporto tecnico organizzativo, agli artisti che hanno gratuitamente dato il loro contributo alla causa dell'acqua pubblica (Daniele Contardo, i Bandakadabra, L'Interezza non è il mio forte, e i suonatori folk de La Lionetta e di ArtEmotiva), ai promotori e aderenti alla campagna, ai produttori biologici di Oltremercato che hanno con noi condiviso la piazza e offerto le loro primizie, e soprattutto ai tanti volti di uomini e donne che hanno animato di gioia questa bella giornata in difesa dell'acqua bene comune che sarebbe potuta rimanere, altrimenti, solo un grigio pomeriggio di gennaio.

 (Francesco Nannetti)

(Il Comitato Acqua Pubblica Torino)

 
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