>>Home > Politiche di salute e lavoro > Politiche del lavoro > Servono 100.000 infermieri in Italia. Chi si fa avanti?
Servono 100.000 infermieri in Italia. Chi si fa avanti? PDF Stampa E-mail
Su 350.000 infermieri gli infermieri stranieri operanti in Italia sono 30.639, di cui 17.739 comunitari e 12.900 extracomunitari, provengono da 142 paesi e sei su dieci sono comunitari.

Sono i dati elaborati dalla Federazione nazionale Ipasvi, che gestisce l’albo degli infermieri professionali della povertà (Inmp).

Un numero insufficiente, secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ne servono altri 98.000 per raggiungere gli standard europei.

Una carenza ormai cronica che condiziona turni di lavoro e qualità dell’assistenza. Oggi l’Italia è il penultimo Paese in Europa per rapporto infermieri-abitanti (5,8 per mille), seguito dalla Grecia a conferma del grande bisogno degli stranieri che chiedono di venire in Italia.

Per loro l’alternativa ad un pieno, e giusto, riconoscimento delle competenze acquisite ne loro paese è il preca-riato, negli ospedali pubblici con contratti a tempo determinato o lavori alle dipendenze di cooperative alle quali spesso le strutture appaltano interi reparti. L’altra strada obbligata è il lavoro in nero nelle strutture private o, peggio ancora, piegarsi a lavori come badanti o custodi di portinerie nonostante i loro titoli universitari di infermieri, medici, fisioterapisti, tanto per citarne alcune di queste figure sprecate da un percorso ad ostacoli in Italia.

Il sito www.migrantitorino.it è utile per avere un quadro delle problematicità.

Dove il riconoscimento dei titoli stranieri in Piemonte

Torino: ospedale Amedeo di Savoia corso Svizzera 164- 011.4393742


Novara: asl, ufficio URP via dei Mille 2 - 0321.374530


Cuneo: asl ufficio OSRU via ospedali 14 (Savigliano, CN) 0171. 450292


Alessandria: Medicina Legale c/o poliambulatorio, via Pacinotti 38

0131.307466


Regione Piemonte: Assessorato Sanità, corso Regina Margherita 153/bis - 011.4332353


sito web: www.ministerosalute.it